TAPPA STORICA PER IL TRASPORTO AEREO INTERNAZIONALE
31/03/2008E' entrato in vigore l'accordo "OPEN SKIES'.
USA ed EUROPA più vicine.
Al via liberalizzazione delle rotte. Alitalia al palo.
Aumentano i collegamenti tra Europa e Stati Uniti.
Dal 30 marzo è entrato infatti in vigore l'accordo 'Open Skies' approvato da
Unione europea e Usa il 22 marzo 2007 dopo circa 15 anni di negoziati.
L'intesa liberalizza i trasporti di merci e persone attraverso l'Atlantico
cancellando ogni limitazione per le compagnie aeree dei due continenti.
L'Italia e la sua compagnia di bandiera,l'Alitalia, rimarranno tuttavia alla
finestra e non paiono in grado di cogliere le opportunità che questa nuova
fase del mercato offrirà invece ai concorrenti. Fino ad oggi i voli
transatlantici erano regolati sulla base di accordi bilaterali stipulati
dagli Stati Uniti con ogni singolo paese Ue.
Accordi che prevedevano
limitazioni sugli scali di decollo e atterraggio. In sostanza le compagnie
erano obbligate a partire o atterrare nei rispettivi paesi di origine.
Dal
30 marzo i vettori europei potranno invece raggiungere qualsiasi
destinazione nordamericana e viceversa. Attualmente solo 4 compagnie British
Airways, Virgin Atlantic, American Airlines e United Airlines, possono
volare sulla rotta più redditizia al mondo: la Londra Heatrow-New York.
L'accordo prevede
un'unica limitazione: le compagnie statunitensi non potranno effettuare
collegamenti tra due aeroporti di uno stato dell'Unione: analogo divieto per
i vettori europei all'interno degli Stati Uniti. Dopo questa prima fase di
liberalizzazione si passerà ad una successiva apertura del mercato: verranno
soppressi i limiti che attualmente regolano la presenza di compagnie europee
nel capitale di quelle statunitensi, limiti che oggi fissano un tetto del 49
per cento.
Ogni anno i passeggeri che attraversano l'Atlantico nelle due
direzioni sono circa 55 milioni. Nel 2007 la quota principale (16 milioni di
passeggeri) è spettata a OneWorld, l'alleanza capitanata da British Airways;
Star Alliance, l'alleanza guidata da Lufthansa è al secondo posto con 6,2
milioni di passeggeri mentre SkyTeam, la cui capofila è Air France-Klm e di
cui fa parte anche Alitalia, ne ha trasportati 5,9 milioni (1,5 milioni la
quota della compagnia italiana).
Secondo le previsioni, nei prossimi 5 anni
la liberalizzazione delle rotte transatlantiche porterà a un aumento del 50%
dei passeggeri con la creazione di 80 mila posti di lavoro e un incremento
del giro d'affari stimato in circa 12 miliardi di euro. Per il mercato dei
cargo si prevede un aumento del trasportato tra le 100 e le 170 mila
tonnellate annue.
Le grandi compangie internazionali si sono attrezzate per
sfruttare al massimo i vantaggi offerti da Open skies. Da aprile Air
France-Klm volerà negli Usa anche da Londra, Madrid e Barcellona e Los
Angeles oltre a rafforzare i legami con le compagnie statunitensi Delta e
Northwest. British Airways ha creato una sua compagnia satellite, denominata
'OpenSkies' che collegherà Parigi e Bruxelles direttamente con New York. Ha
inoltre acquistato 51 slot (le bande orarie per gli atterraggi e i decolli)
da British Midland per contrastare la perdita del monopolio europeo su
Heathrow.
Anche Lufthansa non è rimasta con le mani in mano ed ha acquistato
il 19% del vettore low cost Usa JetBlue. Ryanair, ha annunciato rotte low
cost da Liverpool e Birmingham verso diverse destinazioni americane. Di
questa apertura del mercato non sembra per il momento essere in grado di
approfittare Alitalia. La compagnia è alle prese con un'annosa crisi
finanziaria ed è nel pieno della trattativa con i sindacati e Air
France-Klm. Inoltre dal primo aprile ridurrà drasticamente il network da
Malpensa tagliando le rotte con Boston e Chicago lasciando così spazio agli
agguerriti concorrenti.
Nei giorni scorsi, il portavoce del commissario
europeo ai Trasporti, Jacques Barrot, si era rammaricato per il fatto che la
compagnia tricolore non fosse in grado di sfruttare il nuovo scenario. "E'
un peccato - ha sottolineato Michele Cercone - se all'entrata in vigore di
questo accordo Alitalia non sarà nelle condizioni migliori per poterlo
sfruttare appieno. Per Alitalia - ha aggiunto - questa è oggettivamente
un'occasione persa, la compagnia di bandiera italiana arriva al momento
cruciale in una situazione di incertezza, senza un piano, mentre le altre
aerolinee hanno già sviluppato delle strategie".