AERONAUTICA: VOLI SENZA PILOTA SU INCENDI E IMMIGRAZIONE
15/07/2007Aerei senza pilota che sorvolano giorno e notte i
boschi nell'area compresa tra il Sud della Francia, l'Italia e La Grecia, o
che 24 ore su 24 controllano le coste del Mediterraneo in operazioni di
sorveglianza contro l'immigrazione clandestina.
Potranno essere queste
alcune delle possibili applicazioni in campo civile dei velivoli autonomi,
i cosiddetti Uav (Unmanned Aerial Vehicles).
Le applicazioni allo studio
sono numerosissime e riguardano sia il settore civile che quello della
difesa: le hanno passate in rassegna i rappresentanti delle aziende
costruttrici, dei progettisti e dei possibili utilizzatori che per la prima
volta si sono confrontati oggi nell'aeroporto di Pratica di Mare, nel nel
convegno internazionale su intelligenza artificiale e navigazione autonoma
organizzato dal Centro Sperimentale Volo (Csv) dell'Aeronautica Militare.
Uno dei prototipi realizzati in Italia, dal Politecnico di Torino, e'
decollato oggi per un breve volo, sfidando un vento forte. ''Sono velivoli
del futuro'', ha detto il comandante del Csv, gen. Mario Renzo Ottone,
riferendosi alle numerose possibili applicazioni degli aerei senza pilota e
dotati di un'autonomia di volo notevole, addirittura di mesi. ''La loro
gamma di applicazioni - ha aggiunto - e' cosi' vasta che velivoli come
questi sono destinati a diventare sempre piu' importanti nella vita
quotidiana''.
Un cambiamento che, secondo Ottone, potra' diventare reale
tra quale decennio, attorno al 2050 per esempio. Non e' soltanto un
problema di tecnologia: ci sono cambiamenti importanti da fare, ha
osservato, come percorsi di certificazione e un complesso normativo da
creare ex novo.
Se fino ad oggi gli aerei senza pilota era comunque
controllati a distanza, nel giro di pochissimi anni arriveranno velivoli
completamente autonomi sia nei comandi che nel sistema di alimentazione.
Saranno anche molto ecologici. Il prototipo in preparazione al Politecnico
di Torino, chiamato Heliplat (Helios Platform), per esempio, ''riceve la
potenza dall'energia solare prodotta per mezzo delle celle fotovoltaiche
montate sulle ali, mentre di notte e' alimentato da celle a combustibile
alimentate a idrogeno'', ha osservato il responsabile del progetto, Giulio
Romeo, del Politecnico di Torino. ''E' - ha aggiunto - un velivolo
ecologico al 100% e in grado di stare in quota per mesi, per applicazioni
molto diverse''.
Per esempio, possono essere installati a bordo sensori per
gli incendi e sistemi di comunicazione che permettono all'aereo di lanciare
l'allarme al minimo focolaio d'incendio, anche in aree inferiori al metro.
In caso di calamita' naturali, come terremoti e inondazioni, quando le
telecomunicazioni vanno in tilt, si possono montare ripetitori sui velivoli
autonomi in modo da facilitare l'organizzazione dei soccorsi.
Per questo
progetto, ha aggiunto Romeo, si prevede un finanziamento di un milione di
euro dalla Regione Piemonte, e un progetto simile, di un velivolo con celle
a combustibile a idrogeno e' in programma per il 2009 con un finanziamento
di tre milioni dalla Commissione Europea. Sempre alla Commissione Europea,
infine, e' stato presentato ed e' in fase di valutazione un terzo progetto
da cinque milioni per studiare la fattibilita' di un aereo autonomo per
sorveglianza del Mediterraneo immigrazione clandestina.